“Caritas e Migrantes: insieme per la promozione della dignità dei migranti nell’Anno giubilare della Misericordia”

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Si è tenuto a Cefalù, lo scorso 14 e 15 ottobre 2016, il IV Convegno regionale promosso dagli Uffici regionale per la Carità e per le Migrazioni della Conferenza Episcopale Siciliana. Tema di riflessione dell’appuntamento di quest’anno, “Caritas e Migrantes insieme per la promozione della dignità dei migranti “nell’anno giubilare della Misericordia”.

don Giuseppe Brancato - Direttore Caritas Messina

don Giuseppe Brancato – Direttore Caritas Messina

Presente anche la Caritas diocesana e l’Ufficio Migrantes di Messina, rispettivamente con il proprio direttore Don Giuseppe Brancato e Diac. Santino Tornesi.

La due giorni di lavoro pastorale ha affrontato la crisi migratoria attuale ripercorrendo il cammino della Chiesa italiana dinnanzi al fenomeno migratorio nel nostro paese. Il convegno è stata occasione anche di apprendere i nuovi paradigmi che la Chiesa è chiamata a cogliere nelle sue complessità.

Già all’inizio degli anni novanta la Commissione episcopale per le migrazioni (CEMi) aveva emanato nel 1993 degli Orientamenti pastorali per l’immigrazione “Ero forestiero e mi avete ospitato”. Durante l’anno giubilare del 2000 la Migrantes in collaborazione con altri organismi della CEI (Caritas e Ufficio nazionale per i problemi sociali e del lavoro) ha edito una più appropriata guida pastorale “Nella Chiesa nessuno è straniero”, una riproposizione del pensiero teologico-ecclesiologico che la Santa Sede ha emanato in applicazione delle linee conciliari.  E’ di quest’anno il nuovo “ministero” vaticano denominato “Servizio dello sviluppo umano integrale” che va ad inglobare i Pontifici consigli della giustizia e della pace, “Cor Unum”, pastorale per i migranti e gli itineranti, pastorale per gli operatori sanitari, prevista dalla riforma Pastor bonus, che riorganizza la Curia romana e che vede impegnato in prima persona Papa Francesco ad tempus.

Il programma del convegno ha visto intervenire diverse espressioni della Chiesa siciliana. I lavori sono stati presieduti da S.E. Mons. Domenico Mogavero, Vescovo di Mazara del Vallo e delegato CESi per la Carità e per le Migrazioni. “Il Vangelo ci inchioda – ha detto Mogavero –, ci chiede di abbandonare ogni ipocrisia, ogni tentativo di autodifesa e di vestirci della franchezza e del coraggio che Gesù ci chiede”.

“Papa Francesco, i migranti e noi” è stato il tema della prima relazione presentata dal prof. Giuseppe Savagnone che ha riproposto la lettura del Pontefice sulla questione migrazione. “È facile dare giudizi sul Papa, evidenziare bontà e talvolta denunciare buonismo, ma lui è innanzitutto un uomo di fede e un grande teologo, capace di valorizzare alcune impostazioni che, nel tempo, sono via via rimaste isolate”. Un atteggiamento, quello di Bergoglio, che Savagnone legge in senso universale per tutta la Chiesa, capace di dare attenzione al vissuto umano non solo dei migranti ma soprattutto degli oppressi.

“Ero forestiero. Come Cristo così la Chiesa” è stato il tema della relazione di S.E. Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo. Citando la Costituzione conciliare “Lumen gentium”, il presule ha esortato l’assemblea a “fondare il volto della Chiesa a partire da Cristo: guardando a Lui e su Lui conformandoci, possiamo comprendere come deve essere il rapporto che la Chiesa deve avere con i poveri”. Una riflessione dal taglio biblico – teologico al tema proposto dal Convegno regionale. Nelle parole di Lorefice la povertà come luogo teologico e identità di una Chiesa povera. “I poveri – ci ricorda ancora l’arcivescovo di Palermo – sono sacramentum, segno visibile della grazia, presenza di Cristo”. Da qui il dovere di accogliere lo straniero.

diac. Santino Tornesi - Direttore Migrantes

diac. Santino Tornesi – Direttore Migrantes

Santino Tornesi, dell’Arcidiocesi di Messina, e Valerio Landri, dell’Arcidiocesi di Agrigento hanno parlato del rapporto tra Chiesa e fenomeno migratorio. “Chiese di Sicilia e immigrazione: dall’accoglienza all’integrazione” è il tema dell’intervento a due voci ad apertura del pomeriggio del primo giorno del Convegno. Un momento di silenzio e di preghiera in memoria e in suffragio di tutti i migranti morti nel “viaggio della speranza” ha segnato la Celebrazione Eucaristica presieduta da mons. Domenico Mogavero a conclusione della prima giornata.

don Francesco Soddu - Direttore Caritas Italiana

don Francesco Soddu – Direttore Caritas Italiana

Cause ed effetti del fenomeno migratorio sono stati al centro dell’intervento di don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, ad apertura del secondo giorno del convegno. Nella sua analisi anche una fotografia dell’accoglienza nello stile delle istituzioni e all’interno della Chiesa. Una forte critica è stata rivolta all’accordo Ue-Turchia per il contenimento dei flussi migratori provenienti principalmente dal conflitto siriano. “Assistiamo ad un cambiamento dei volti di chi fugge, sottolinea il direttore di caritas italiana. La metà dei rifugiati è rappresentata da minori non accompagnati”. Un dato preoccupante, approfondito in larga parte nell’intervento successivo di Cristina Molfetta, di Migrantes Torino e redattrice del Rapporto sulla Protezione internazionale in Italia 2016. “Parlare di crisi legata al fenomeno migratorio e collegarla ai numeri è una delle più grosse ipocrisie proposte nei discorsi pubblici in Italia e in Europa. La difficoltà non è data dalle cifre, ma dalla incapacità dei Paesi nel ripartirsi il carico sociale ed economico che tale fenomeno comporta”.

Il convegno ha previsto anche delle sessioni di confronto tra i vari operatori pastorali impegnati nelle Caritas diocesane e negli Uffici Migrantes, lavori che al termine della due giorni sono stati sintetizzati in un documento che raccomanda Caritas e Migrantes di concorrere a far sì che i migranti non siano solo soggetti passivi della pastorale, ma diventino anche soggetti attivi.

Le conclusioni come l’apertura del convegno sono state affidate ai direttori regionali di Caritas, Don Enzo Cosentino, e Migrantes dott. Mario Affronti. Le linee pastorali sono state, infine, descritte da Mons. Domenico Mogavero e affidate alle diocesi siciliane presenti.

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