"Sensibilizzare alla carità anche i bambini", il saluto di Mons. La Piana al workshop Caritas

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<![CDATA[Un momento di preghiera caratterizzato da un segno, l’unzione a significare "il desiderio di ognuno dei partecipanti di farsi prossimi a ciascuno per sanare reciprocamente le ferite che tutti abbiamo", ha avviato i lavori del workshop degli operatori Caritas al Seminario Arcivescovile. Tema della Giornata: le Caritas parrocchiali, cosa aggiungere o trasformare nella propria parrocchia in rapporto alla dimensione della carità. .
Dopo l’introduzione di padre Gaetano Tripodo, direttore Caritas Messina, che  ha illustrato ragioni e obiettivi, sottolineando in particolare "il desiderio di costruire comunità cristiane insieme", Angela Raccuia, referente per la Diocesi dei Laboratori Caritas parrocchiali, ha presentato il lavoro che si sarebbe svolto nei diversi gruppi e la metodologia che sarebbe stata utilizzata, ricordando che i laboratori nascono per "comunicare la gioia di essere comunità e metterci in gioco per lavorare insieme e fare esperienza di condivisione".
Tra le aspettative "il desiderio di formarsi per migliorare il servizio nelle proprie parrocchie, imparare dalle esperienze degli altri, arricchirsi per poi condividere". Importante è stato, inoltre, condividere il pranzo, mettendo in comune quanto ciascuno aveva portato, è stata l’occasione per conoscersi meglio.
A sorpresa, l'intervento dell'Arcivescovo Mons. Calogero La Piana il quale ha sottolineato, tra l'altro, la necessità di formare e sensibilizzare alla carità fin dall’iniziazione cristiana i bambini, affinché la carità diventi uno stile di vita e non solo una serie di gesti occasionali.
La giornata è continuata con la presentazione della Caritas Parrocchiale come strumento necessario per ogni comunità parrocchiale affinché ciascun membro possa vivere in comunione la dimensione della carità. Si è ricordato che la Caritas parrocchiale ha il compito di :

  • Aiutare l’intera comunità a mettere la carità al centro della testimonianza cristiana … attraverso la pedagogia dei fatti
  • Aiutare a superare sia la mentalità assistenziale per aprirsi alla carità evangelica in termini di prossimità e condivisione, sia la tentazione della delega.
  • Progettare cammini educativi che attuano il passaggio dai gesti occasionali alla scelta di condivisione, mentre cresce la consapevolezza del valore evangelizzante del servizio e della liberazione dei poveri.

Infine, è stato chiesto a Sergio Valenti, membro dell’ Azione Cattolica di Giardini Naxos, di raccontarci l’esperienza del progetto “Trame di solidarietà”. L’idea nasce da un approfondimento sulla lettera pastorale del Vescovo, in particolare dove si fa riferimento alle periferie. In parrocchia  nascel’idea di sostenere il progetto “Osea” della Caritas Diocesana. Ci si mette insieme per realizzare e vendere delle coperte che non siano  il frutto di mani virtuose di una sola persona, ma di più persone. Da qui il titolo, “trame di solidarietà”. Ogni coperta è fatta di tanti quadrati, ogni quadrato è lavorato da una donna. La coperta è in sé l’incontro di più persone che hanno l’occasione di lavorare insieme per un unico scopo, e si ritrovano a fare un’esperienza di condivisione e di famiglia.
La giornata si è conclusa “respirando sentimenti di gratitudine per quanto ciascuno ha apportato e aggiungendo un mattoncino alla costruzione delle comunità”.
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