Statuto Caritas

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PRESENTAZIONE

La nostra Caritas Diocesana rinnova il suo Statuto frutto di intensa riflessione e di collaborazione tra quanti sono interessati alla sua vita. La Caritas Diocesana ha operato ed opera lodevolmente; sono certo che lo Statuto sia utile a promuovere nuovo slancio e piú sviluppata vitalità. Pertanto, approvo lo Statuto, chiedo alla Comunità Diocesana di accoglierlo. Imploro inoltre ogni benedizione del Signore su quanti operano nella Caritas Diocesana e nelle varie attività caritative, sulla Comunità ecclesiale tutta perchè cresca sempre piú – come non ci stanchiamo di dire – nella dimensione essenziale della carità, segno della credibilità del messaggio evangelico che annuncia. Sono lieto di approvarlo, convinto che esso chiaramente esprime natura, finalità, compiti della Caritas;afferma la necessaria collaborazione con gli altri Uffici Pastorali Diocesani per una pastorale unitaria;assicura un’articola¬zione opportuna per il suo funzionamento; chiarisce i suoi rapporti con tutte le realtà operanti nel campo della carità sul piano ecclesiale o anche solo di ispirazione cristiana, e ancora con le strutture nazionali e regionali della stessa Caritas e finalmente con le stesse istituzioni civili del territorio.

Messina, Festa del Corpo del Signore, 21 Giugno 1992.

+ Ignazio Cannavò Arcivescovo

• Articolo 1 – Natura

La Caritas Diocesana è l’organismo pastorale istituito dall’Arcivescovo al fine di promuovere, anche in collaborazione con altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale diocesana e delle comunità minori, specie parrocchiali, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica. La Caritas Diocesana è lo strumento ufficiale della Diocesi per la promozione e il coordinamento delle iniziative caritative tese anche a far nascere relazioni e quindi esperienze di condivisione.

• Articolo 2 – Compiti

Alla Caritas Diocesana vengono affidati i seguenti compiti:
a) approfondire le motivazioni teologiche della diaconia della carità;
b) promuovere nella Diocesi, nelle Parrocchie, nei gruppi, l’animazione del senso della carità e della condivisione specie con le persone e le comunità in situazioni di difficoltà. Tale senso di carità deve tradursi in interventi concreti con carattere promozionale e, ove possibile, preventivo;
c) promuovere e sostenere le Caritas Parrocchiali;
d) curare il coordinamento delle iniziative e delle opere caritative e assistenziali di ispirazione cristiana;
e) organizzare, in collaborazione con la Caritas Italiana , e coordinare a livello diocesano interventi di emergenza in caso di pubbliche calamità;
f) in collaborazione con altri organismi di ispirazione cristiana:
– educare all’umile ascolto dei piú poveri che insegnano al mondo con grande chiarezza ed integrità la Parola che libera; questo per aiutare le comunità a superare la logica dell’assistenza e proiettarle verso una piú complessa e piú completa esperienza di relazioni e di condivisione;
– promuovere e realizzare studi e ricerche sui bisogni presenti nella comu¬nità diocesana per aiutare a scoprirne la cause, per preparare piani di intervento sia curativo che preventivo, nel quadro della programmazione pastorale unitaria, e per stimolare l’azione delle istituzioni civili ed una adeguata legisla¬zione;
– promuovere il volontariato e favorire la formazione degli operatori pastorali della carità e del personale di ispirazione cristiana, sia professionale che volontario, impegnato nei servizi sociali, sia pubblici che privati, e nelle attività di promozione umana;
– contribuire, d’intesa con l’Ufficio Missionario, allo sviluppo umano e sociale dei paesi del Terzo Mondo con la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, con prestazioni di servizi, con aiuti economici, anche coordinando le iniziative dei vari gruppi e movimenti di ispirazione cristiana;
– promuovere, d’intesa con l’Ufficio Ecumenico Diocesano, la ricerca e la prassi ecumenica.

• Articolo 3 – Collaborazione pastorale

La Caritas Diocesana, di cui l’Arcivescovo è il naturale Presidente, agisce in stretta unione con l’Ufficio Catechistico e con l’Ufficio Liturgico, per la formazione dei programmi di pastorale unitaria. Collabora inoltre con gli altri Uffici pastorali, specialmente quello Missionario.
Il Direttore della Caritas Diocesana fa parte del Consiglio Pastorale Diocesano.

• Articolo 4 – Organismi

Organi della Caritas Diocesana sono:
– il Direttore;
– la Giunta Direttiva;
– il Consiglio.

• Articolo 5 – Direttore

II Direttore, nominato dall’Arcivescovo, dirige l’attività ordinaria della Caritas a norma dello Statuto.
Egli:
a) rappresenta la Caritas Diocesana ;
b) convoca e presiede le riunioni del Consiglio;
c) promuove e coordina tutta l’attività con la collaborazione della Giunta Direttiva.

• Articolo 6 – Giunta Direttiva
II Direttore è coadiuvato da due Vicedirettori, nominati dall’Arcivescovo, da un Segretario, da un Amministratore e da Responsabili di settore, nominati dal Direttore: essi costituiscono la Giunta Direttiva della Caritas Diocesana.

• Articolo 7 – Compiti della Giunta Direttiva

La Giunta Direttiva collabora, in maniera stretta, col Direttore nell’azione di promozione, coordinamento ed attuazione delle attività della Caritas Diocesana.

• Articolo 8 – Consiglio

Il Consiglio è costituito dai membri della Giunta Direttiva, da un sacerdote designato dal Consiglio Presbiterale, da due religiosi e due religiose designati rispettivamente dal CISM e dall’USMI e da due laici designati dalla Consulta Diocesana dell’Apostolato dei Laici.
Nel Consiglio possono venire cooptati anche rappresentanti di altri organismi pastorali ed ecclesiali: in particolare rappresentanti dell’Ufficio Catechistico, dell’Ufficio Liturgico, dell’Ufficio Missionario.

• Articolo 9 – Compiti del Consiglio

Il Consiglio ha i seguenti compiti:
a) favorire le relazioni tra i diversi settori di attività;
b) approvare i programmi di attività e verificarne l’attuazione; C) approvare i bilanci;
c) esaminare e approvare le nuove iniziative di carità che la Caritas intende
promuovere;
e) verificare la validità pastorale delle opere già esistenti collegate con la Caritas Diocesana.
Il tutto viene sottoposto alla superiore approvazione dell’Arcivescovo.

• Articolo 10 – II Coordinamento delle iniziative di volontariato e delle opere caritative mediante la Consulta Diocesana

La Caritas Diocesana ha il compito – ad essa affidato dall’Arcivescovo
– di coordinare le diverse iniziative di volontariato e le varie opere di carità e di assistenza della Diocesi, valorizzando sempre la specifica ricchezza e capacità progettuale di ogni settore ed ambito.
A tale scopo convoca, almeno due volte l’anno, la Consulta costituita dai rappresentanti di tutti gli organismi di volontariato di ispirazione cristiana e delle istituzioni caritative ed assistenziali della Diocesi.
La Consulta ha lo scopo non solo di realizzare il coordinamento delle iniziative e delle opere mettendo in relazione le diverse esperienze, ma anche di facilitare la formazione e l’aggiornamento del loro personale e di collaborare al perfezionamento e all’aggiornamento delle istituzioni.

• Articolo 11 – La Caritas non gestisce opere permanenti

La Caritas Diocesana non gestisce, normalmente, opere permanenti, ma pub promuoverne l’istituzione, lasciandone, appena possibile, la gestione ad apposite strutture, con propria responsabilità amministrativa, collegate con la Caritas Diocesana. La Caritas segue queste opere e dà ad esse il suo sostegno affinchè siano significative ed esemplari.

• Articolo 12 – Mezzi economici

La Caritas Diocesana trae i mezzi economici per il raggiungimento dei fini statutari:
a) dalle offerte raccolte nelle forme che risulteranno piú opportune; b) dalle raccolte straordinarie in occasione di pubbliche calamità; c) da eventuali donazioni ed oblazioni di enti e persone.
Sarà reso conto pubblicamente del denaro ricevuto e del suo impiego. La Caritas Diocesana ha una sua cassa e un bilancio distinto da quello degli altri Uffici diocesani.
In conformità al can. 1267, par. 3, del Codice del Diritto Canonico, le offerte ricevute per un determinato fine non possono essere impiegate che a quel fine.
La Caritas tuttavia costituisce un limitato fondo di riserva con le offerte ad essa affidate, per interventi in casi di particolare emergenza.

• Articolo 13 – Rapporti con la Caritas Italiana

La Caritas Diocesana è organismo pastorale, espressione originale della Chiesa locale. Essa, subordinatamente agli indirizzi e ai programmi pastorali della Diocesi, opera in armonia con gli indirizzi generali della Caritas Italiana e in spirito di comunione e di collaborazione con le altre Caritas Diocesane. Gli interventi di emergenza nazionale e internazionale sono coordinati dalla Caritas Italiana.

• Articolo 14 – Rapporti con il Delegato Regionale Il Direttore della Caritas Diocesana:
– partecipa alle riunioni indette dal Delegato Regionale;
– tiene i collegamenti e collabora con il Delegato Regionale e con le Caritas Diocesane della Regione, per la realizzazione delle delibere e degli indirizzi della Conferenza Episcopale Regionale, con particolare attenzione ai problemi del territorio.

• Articolo 15 – Rapporto con le istituzioni civili del territorio

La Caritas Diocesana mantiene rapporti con tutte le strutture civili preposte ad attività di promozione sociale o assistenziale, in atteggiamento di collaborazione e di servizio.

• Articolo 16 – Caritas Parrocchiali

La Caritas Diocesana promuove le Caritas Parrocchiali, che agiscono sotto la responsabilità dei parroci e in stretto collegamento con i Consigli pastorali parrocchiali, per il conseguimento delle finalità caritativo-assistenziali e il coordinamento delle diverse espressioni caritative della parrocchia, in armonia di indirizzi con la Caritas Diocesana.

• Articolo 17 – Durata delle cariche

Tutte la cariche hanno durata di un quinquennio e possono essere riconfermate.

• Articolo 18 – Estinzione della Caritas

L’estinzione della Caritas Diocesana potrà essere deliberata dall’Arcivescovo, il quale disporrà anche per la devoluzione dei beni ad attività caritative diocesane.