YOUngCaritas
Parlare di YOUngCaritas significa parlare di un processo la cui scintilla iniziale si è accesa nella cornice di Caritas Europa e che aveva come indefinito ma non meno sfidante obiettivo quello di rendere Caritas un luogo sempre più “dei giovani” e “per i giovani”.
Tale iniziale e necessariamente vaga intuizione (divenuta addirittura un obiettivo strategico di Caritas Europa) ha cominciato nel tempo ad essere declinata all’interno dei diversi contesti nazionali in modo differente a seconda delle specificità dei contesti stessi.
Dal 2020 Caritas Italiana ha indicato un referente nazionale col mandato specifico di partecipare a livello europeo al lavoro di un Working Group istituito specificamente per portare avanti la riflessione ed il confronto su tale intuizione, affinché riportasse “in casa” le suggestioni ricevute.
Partendo da tali stimoli europei, ascoltando le istanze di chi nelle Caritas diocesane ha a che fare col mondo dei giovani e raccogliendo i tanti input che tratteggiano una preoccupante mancanza di partecipazione giovanile a tutti i livelli (civile, politica, sociale, lavorativa) è iniziato un processo di discernimento – portato avanti da Caritas Italiana e da un’equipe nazionale di giovani dipendenti Caritas – che ha condotto a connotare l’esperienza di YOUngCaritas in Italia secondo le quattro “stelle polari” descritte nel Manifesto:
- protagonismo dei giovani;
- esperienza del dono di sé;
- dimensione di rete;
- accompagnamento (alleanza intergenerazionale).
L’esperienza di YOUngCaritas si propone, dunque, di essere una delle possibili modalità – che non annulla né sostituisce le altre – con cui i giovani possono mettersi in gioco all’interno della cornice Caritas, secondo un paradigma differente. L’obiettivo è quello di creare – sia a livello nazionale che a livello diocesano – spazi di partecipazione effettiva nei quali i giovani non siano i beneficiari dell’azione di Caritas, ma nemmeno dei semplici “freschi collaboratori”.
Fino ad oggi l’équipe nazionale è stata a disposizione di tutte quelle Caritas diocesane che si sono mostrate interessate a conoscere, capire, cercare di implementare questo tipo di proposta, rendendosi disponibile per incontri, formazioni, momenti di scambio. Caritas Italiana ha avallato questa specifica declinazione nazionale dell’esperienza europea, ritenendola aderente al nostro contesto e alle sue sfide.
L’intento è di arrivare ad aprire degli spazi e ad attivare dei processi che permettano ai giovani di giocarsi in quanto soggetti attivi, capaci di intercettare le domande della realtà che li circonda, di interpretarle e di costruire le possibili risposte, scegliendo di agire anche in ambiti e contesti inediti, sperimentando nuove vie, utilizzando strumenti altri.
L’equipe diocesana (che si può contattare alla mail youngcaritas@diocesimessina.it) è disponibile di tutti coloro siano interessati a conoscere, capire, cercare di implementare questo tipo di proposta, rendendosi disponibile per attività di volontariato, incontri, formazioni, momenti di scambio e di crescita personale e comunitaria.
Caritas e Servizio civile
In occasione del Convegno ecclesiale del 1976 la Caritas ha ricevuto dalla Chiesa italiana il compito di promuovere l’obiezione di coscienza e il servizio civile, una forma di servizio alternativo al servizio militare. Da allora e sino al 2005, quando la leva è stata sospesa, oltre 100.000 giovani hanno scelto la strada dell’obiezione di coscienza.
Forte di questa eredità, la Caritas prosegue ancora oggi con rinnovata convinzione il proprio impegno sul versante del Servizio civile nazionale (legge 64/2001). Si tratta di una proposta scelta liberamente dal giovane della durata di 12 mesi, articolata su più aree d’intervento: dalla promozione delle relazioni, dei diritti umani e di cittadinanza al sostegno delle persone in stato di disagio alla sfida dell’immigrazione. Dal 2001 ad oggi oltre 6.000 giovani hanno svolto il servizio civile volontario presso la Caritas.
Il servizio civile nazionale ha come riferimento culturale la difesa popolare nonviolenta, le sue finalità, come recita la legge istitutiva, sono le seguenti:
– concorrere, in alternativa al servizio militare obbligatorio, alla difesa della Patria con mezzi ed attività non militari;
– favorire la realizzazione dei principi costituzionali di solidarietà sociale;
– promuovere la solidarietà e la cooperazione, a livello nazionale ed internazionale, con particolare riguardo alla tutela dei diritti sociali, ai servizi alla persona ed alla educazione alla pace fra i popoli;
– partecipare alla salvaguardia e tutela del patrimonio della Nazione, con particolare riguardo ai settori ambientale, anche sotto l’aspetto dell’agricoltura in zona di montagna, forestale, storico-artistico, culturale e della protezione civile;
– contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani mediante attività svolte anche in enti ed amministrazioni operanti all’estero.
I progetti di servizio civile di Caritas Italiana
I progetti, promossi e coordinati dalle Caritas diocesane, vogliono essere per i giovani un’occasione per contribuire al bene comune e allo stesso tempo per un percorso di crescita personale e comunitario nei valori della pace, solidarietà e giustizia. Essi sono caratterizzati dai seguenti punti:
– il servizio in situazioni di povertà e di emarginazione,
– la formazione lungo tutto l’arco dell’anno,
– la dimensione comunitaria nel servizio e per chi lo desidera nella proposta di vita comunitaria
– l’animazione delle comunità.
Nell’ambito delle proposte di servizio civile assumono un valore particolare i progetti all’estero in paesi segnati dalla povertà, dal dramma della guerra o delle catastrofi naturali. Si tratta dei progetti caschi bianchi.
Guarda il video-racconto dei volontari in servizio civile in Caritas


