don Pagniello: "continuate nel processo avviato per servire i poveri, annunciare il Vangelo e costruire una Chiesa inclusiva"

Don Marco Pagniello a Messina

Il Direttore di Caritas Italiana ha concluso il tutoraggio alla Caritas diocesana

Si è svolto presso l’Istituto Maria Ausiliatrice di Alì Terme (ME) l’incontro conclusivo del percorso di tutoraggio avviato nel 2024 da Caritas Italiana alla nostra Caritas diocesana al fine di avviare un processo di graduale rinnovamento delle azioni e delle attività pastorali.

Il tutoraggio è stato seguito direttamente da don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana ed è stato articolato in diversi incontri: l’incontro a Messina del 29 e 30 agosto 2024, l’incontro online del 4 aprile 2025 e l’incontro ad Alì Terme del 25 settembre 2025

Durante il suo intervento don Marco ha apprezzato il lavoro fatto in questo ultimo anno ed invitato tutti ad andare avanti sulla strada del rinnovamento . Anche Caritas Italiana – ha affermato don Marco – ha avviato un percorso di rinnovamento che ha portato l’organismo pastorale della CEI a superare la vecchia suddivisione per “compartimenti stagni” in tre aree (Mondialità, Promozione umana e Promozione Caritas) per giungere ad un nuovo assetto organizzativo che è specchio di nuove priorità pastorali.

In particolare i tre ambiti di lavoro in cui si articola Caritas Italiana sono:

  • La dimensione dell’ascolto e dello studio (advocacy);
  • La formazione/animazione (cuore centrale dell’azione Caritas);
  • La promozione delle Opere (che siano “opere parlanti” cit. Benedetto XVI).

Rispetto alle attività della Caritas diocesana don Marco ha fatto alcune raccomandazioni specifiche:

  • Costituire piccoli gruppi di lavoro per garantire la continuità dell’Ufficio ed evitare che se qualcuno viene a mancare si debba ricominciare tutto, “non legate i poveri e i progetti alle persone”;
  • Avere una segreteria che si preoccupi che tutti sappiano cosa accade nei differenti progetti o attività e garantisca l’unitarietà dell’Ufficio;
  • Riscrivere concretamente “le procedure”, le modalità di gestione delle diverse attività (come inserire persone nuove, definire processi di partecipazione, facilitare il lavoro di insieme, come aiutare la Diocesi);
  • è bene fare una mappatura di tutte le attività, ma occorre individuare le priorità, elaborare una strategia, definire con chiarezza ogni cosa, definire le procedure operative;
  • Programmare momenti di verifica, non per richiamare alle responsabilità o giudicare il servizio di ciascuno, ma per curare i processi e migliorare le procedure;
  • Curare la comunicazione interna, ad esempio avere un “diario di bordo” online accessibile a tutti per appuntare impressioni, fatti e risultati;
  • Fare sempre ODG e Verbale delle riunioni, con pochi punti e con le decisioni assunte (verificabili e concrete).

Don Marco ha ricordato come le attività proprie di ogni Caritas diocesana siano:

  • Servire i poveri;
  • Annunciare il Vangelo;
  • Costruire una Chiesa inclusiva.
(don Marco con i giovani del Servizio Civile Caritas ad Alì Terme)

Rispetto ai volontari don Marco ha ricordato come non servono come “manodopera” ma sia la Caritas ad “offrire loro l’opportunità di mettere in pratica la Parola di Dio” e ha definito il volontariato “indicatore della nostra capacità di animare la Comunità, maggiore è la nostra capacità di fare animazione e formazione e maggiore sarà il volontariato”. Sulla Young Caritas don Marco ha chiarito che non si tratta della pastorale giovanile della Caritas, ma di offrire ai giovani, opportunità di protagonismo. Inoltre Don Marco ha invitato la Caritas diocesana a farsi “promotrice di un lavoro di insieme con gli altri Uffici Pastorali”, favorire i coordinamenti dei laici (associazioni e movimenti), favorire un laicato preparato e responsabile, sostenere il Vescovo nella sua azione pastorale. Inoltre don Marco ha ricordato come sia sempre più importante la ricerca di altre fonti di finanziamento diverse dall’8xmille.

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