Immigrazione: basta morti

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Dovremmo metterci tutti in ossequioso silenzio a pensare che questi erano uomini come noi e sono morti in una maniera indegna per un essere umano…

Così Mons. Francesco Montenegro, prossimo Cardinale, Arcivescovo di Agrigento e Presidente della Fondazione Migrantes, è intervenuto sulla strage nel mare di Lampedusa. “Credo che il miglior commento sia il silenzio a questo punto, no?… Perché le parole sono sempre le stesse: quando muore un uomo è il mondo che viene sconfitto! Ne muoiono tanti e questa sconfitta interessa tutti! Fare commenti? Se ne fanno tanti a favore e contro… Ma davanti a tante vite che il mare risucchia, credo che il silenzio e la preghiera diventino ormai l’unico modo, perché il silenzio parla più delle parole. Con le parole si può giocare, col silenzio un po’ meno!”.

Monsignor Montenegro


E’ dei giorni scorsi l’appello di Caritas Italiana “L’ennesima tragedia del mare avvenuta lunedì 9 febbraio al largo di Lampedusa ha nuovamente confermato l’inadeguatezza dell’operazione Triton come unica misura per la gestione dei flussi migratori e la sua limitatezza nel portare soccorso ai migranti in mare». Lo dichiarano in un comunicato congiunto Ai.bi, Amnesty International Italia, Caritas Italiana, Centro Astalli, Fondazione Migrantes, Emergency, Intersos, Save the Children e Terre des Hommes, che chiedono al Governo Italiano e all’Unione europea «un reale cambio di rotta nelle politiche sull’immigrazione”.
“Occorre aprire immediatamente – proseguono – canali sicuri e legali d’accesso in Europa, per evitare ulteriori perdite di vite in mare, che consentirebbe di gestire un fenomeno ormai stabile e probabilmente in aumento. Contemporaneamente, le organizzazioni chiedono all’Italia e all’Unione europea di rafforzare ulteriormente le operazioni di ricerca e soccorso in mare e di avviare politiche che garantiscano la protezione e la tutela dei diritti umani di rifugiati, migranti e richiedenti asilo che attraversano il Mediterraneo”. Per esse “non è più tempo di affrontare il fenomeno dei flussi migratori di persone in fuga da guerre, persecuzioni e povertà con azioni insufficienti e poco efficaci. L’Operazione Mare Nostrum ha ampiamente dimostrato che l’Europa può affrontare meglio questo problema, dando priorità alla ricerca e al salvataggio in mare. Tuttavia è necessario un impegno diverso e condiviso in tutta Europa che preveda il dispiegamento congiunto di mezzi e risorse, con approcci e strumenti realmente utili a salvare vite umane e non solo a pattugliare le nostre coste, oltre a politiche di immigrazione e asilo che diano priorità alla dignità delle persone”.
Medesimo appello è stato lanciato da Caritas Europa che ha deplorato la chiusura di “Mare Nostrum” e ricordato come “vite umane vengono perse ogni giorno alle frontiere esterne dell’UE. Queste tragedie devono essere affrontate al più presto. Le persone vengono in Europa per cercare protezione internazionale o una vita migliore. L’Europa non può chiudere gli occhi davanti a questi drammi”.]]>