Considerate le richieste di informazioni provenienti da Parrocchie e gruppi caritativi, relativi alla possibilità di indicare alla Protezione Civile o ai Comuni i nomi e alcuni dati sensibili di persone conosciute, prese in carico e assistite dalle Caritas parrocchiali, dai Centri di Ascolto o da altri servizi di ispirazione cristiana (associazioni di volontariato, cooperative, confraternite, mense, case di accoglienza ecc.);
Considerata la grave situazione di crisi sanitaria attualmente in corso, che espone in particolare i poveri al rischio di aggravare ulteriormente la loro situazione di difficoltà economica e sociale, nonché il rischio per numerose altre famiglie, di precipitare in situazioni gravi di nuove povertà;
Si ribadisce la volontà di collaborare con tutti gli Enti pubblici e privati per fare fronte comune in direzione di una maggiore e più qualificata rete di protezione sociale che non lasci escluso nessuno. A tal fine si ricorda che “la Caritas Diocesana è l’organismo pastorale istituito dall’Arcivescovo al fine di promuovere, anche in collaborazione con altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale diocesana e delle comunità minori, specie parrocchiali, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica. La Caritas Diocesana è lo strumento ufficiale della Diocesi per la promozione e il coordinamento delle iniziative caritative tese anche a far nascere relazioni e quindi esperienze di condivisione” (art.1 Statuto Caritas diocesana).
Inoltre la Chiesa locale, attraverso la sua Caritas Diocesana, “mantiene rapporti con tutte le strutture civili preposte ad attività di promozione sociale o assistenziale, in atteggiamento di collaborazione e di servizio” (art.15 Statuto Caritas diocesana).
Premesso ciò, si invitano le Parrocchie e quanti lavorano e prestano servizio in attività caritative e assistenziali di ispirazione cristiana nella nostra Arcidiocesi, a fare tutto quanto è possibile allo stato attuale, per favorire l’assistenza, la cura e la presa in carico di nuclei familiari, singole persone sole o in stato di particolare necessità (anziani, disabili, migranti ecc.) anche in collaborazione con Enti ed Istituzioni pubbliche e private. A questo proposito si rammentano le indicazioni del nostro Arcivescovo mons. Giovanni Accolla, consultabili sul sito della Diocesi (www.diocesimessina.it) e le “indicazioni per promuovere la carità tutelando la salute dei volontari e degli ospiti” di questa Caritas dello scorso 10 marzo.
Va comunque tutelato il diritto alla riservatezza delle persone e delle famiglie assistite, in ossequio alla vigente normativa sulla privacy, ma ancor di più nel rispetto della dignità della persona che non possono essere dimenticate anche se in periodi di emergenza.
È quindi da sostenere ed incoraggiare la collaborazione stabile, in ciascun Comune della Diocesi, con altri organismi di volontariato e di protezione civile, con le Amministrazioni comunali e tutte le Istituzioni civile e sanitarie, auspicando il consolidarsi in questo momento di emergenza di “cabine di regia” il più possibile strutturate e codificate, che consentano di non disperdere gli interventi di assistenza, evitando sprechi o sovrapposizioni, ma razionalizzando gli interventi, nell’esclusivo interesse della popolazione ed in particolare dei più fragili, volte a favorire non solo l’assistenza immediata, ma anche processi di aiuto più duraturi.
Al fine di favorire lo scambio di informazioni tra enti si è provveduto alla stesura di un modello con il quale si codificano alcune accortezze. Scaricabile qui di seguito.
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