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Da due mesi è iniziato il percorso del servizio civile, una forma alternativa al servizio militare. Si tratta di una proposta liberamente scelta dal giovane, che ha una durata di 12 mesi. Il servizio si articola su più aree d’intervento: dalla promozione delle relazioni, dei diritti umani e di cittadinanza al sostegno delle persone in stato di disagio alla sfida dell’immigrazione. La Caritas diocesana di Messina segue due progetti. Tra questi quello a favore dei disabili con il progetto “Volontari senza Barriere” in collaborazione con l’Associazione di volontariato “Senza Barriere”.
Una volontaria si racconta:
“Non sono passati ancora due mesi dall’ inizio di questa nuova esperienza eppure le emozioni vissute sono già innumerevoli.
Dopo l’ incontro con l’ Operatore Locale di Progetto e le direttive ricevute riguardo alle attività da svolgere ha avuto inizio la vera esperienza con il meraviglioso mondo della disabilità. Sembra un po’ ironico o forse irrispettoso, eppure credo fermamente che “meraviglioso” sia l’aggettivo migliore. Perché ogni giorno è stupore!
L’impegno quotidiano prevede attività ricreative, infatti abbiamo svolto un laboratorio (presso la cooperativa sociale Lunaria) durante il quale sono state realizzate delle maschere in carta pesta. Un successo! Il disabile non ha minori capacità creative, senza dubbio la sua maggiore sensibilità si esprime appieno attraverso l’arte.
A conferma di ciò l’esperienza da poco intrapresa con il club Arietta, associazione che accoglie utenti con varie disabilità. Tralasciando fredde etichettature, i ragazzi sono fantastici. Tanta gioia, voglia di fare e di mettersi in gioco.
Ed ancora: Stare insieme, passeggiare, chiacchierare, condividere le piccole grandi lotte di ogni giorno.
Barriere architettoniche, barriere nel cuore: insieme proviamo ad abbatterle cercando di sensibilizzare istituzioni e cittadini. È chiaro! Si tratta di brevi parole ma di un grande inizio!
Spesso chi porta il fardello di una disabilità coltiva ardentemente il seme della speranza. Con i ragazzi sto imparando a credere nella vita. Se avessi potuto evitare tante parole, se non avessi dovuto spiegare quanto fatto sino ad oggi avrei descritto questo inizio con una sola parola : GIOIA!”
Chiara, volontaria senza barriere
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