<![CDATA[E’ stato inaugurato il 20 dicembre 2014. E, a distanza di poco più di due mesi, ha già il suo primo ospite, un papà separato da poco al quale viene garantita una casa per un anno, il primo periodo, il più difficile e doloroso, dopo la separazione.
Dedicato alle “famiglie ferite” da separazioni e divorzi, il Centro Osea – al quale è stata dedicata la raccolta della Quaresima di Carità del 2014 – è già entrato nel vivo delle attività. Il nuovo servizio, nato dalla collaborazione tra la Caritas Diocesana di Messina Lipari S. Lucia del Mela, le Suore Francescane dei poveri e la Congregazione delle Ancelle riparatrici, è in fase di programmazione per avviare, entro marzo, anche la terapia di gruppo sulla genitorialità, un percorso di sensibilizzazione e di educazione alla responsabilità anzitutto verso i figli che si svolgerà in parallelo all’accoglienza. Nel frattempo è già cominciata l’attività di ascolto e orientamento continuo, non solo per il primo ospite e per gli ospiti potenziali, ma anche per tutti coloro, uomini e donne separati o in fase di separazione, che vengono a conoscenza del progetto o gravitano attorno al Centro. Tale attività si svolge con cadenza regolare, così come i momenti di spiritualità e le serate di festa.
Al Centro Osea si arriva soprattutto con il passaparola. Per avere informazioni si può telefonare al numero 366.3092930, al quale risponde suor Vincenzina Raimondo, che si occupa di pianificare gli appuntamenti per i colloqui e, a seguire, il discernimento sull’accoglienza nella casa o l’inserimento nel programma. L’ammissione al Centro, infatti, non è automatica. Il metodo di valutazione delle richieste prevede alcuni passaggi indispensabili sviluppati grazie alle diverse competenze di cui il Centro si è dotato fin dall’inizio. Insieme ai religiosi – con le Suore Francescane dei poveri “specializzate” nell’accompagnamento spirituale, nell’ascolto e nella decodifica del disagio – un nutrito gruppo di volontari laici fornisce la propria prestazione gratuita. Si tratta di professionisti esperti, psicoterapeuti, mediatori familiari, avvocati matrimonialisti, ma anche di uomini separati che hanno superato la fase di impasse e si sono resi disponibili per supportare gli ospiti. Inoltre, sono già dieci (ma altri si sono candidati) i volontari che hanno deciso di occuparsi della conduzione concreta della “casa”, acquisti, piccole riparazioni, trasporti, mediazione con le strutture sanitarie. Un’organizzazione destinata a “fare scuola” e alla quale si è arrivati attraverso incontri di preparazione e di confronto tra tutti i membri dell’equipe e i volontari, sotto la guida di suor Vincenzina e di don Gaetano Tripodo, direttore della Caritas Diocesana.
“Giorno dopo giorno, l’amore concreto tradotto in piccoli gesti, la disponibilità all’ascolto delle esigenze dell’ospite, il far fronte alle sue necessità – raccontano i volontari – hanno portato quest’ultimo ad aprirsi e a ritrovare fiducia in se stesso e in chi gli sta accanto, tanto da fargli sentire il calore della famiglia, quella nata dall’amore reciproco che trova il suo fondamento in quelle Parole di Gesù: ‘Amatevi l’un l’altro, come Io ho amato voi’. Il Centro Osea, quindi, sta diventando una vera casa, dando rinnovata motivazione al nostro impegno”.]]>