“Caritas, tra profezia e advocacy” il titolo scelto per il convegno Caritas della regione Sicilia, svoltosi a Troina dal 17 al 18 maggio scorsi. La partecipazione dei diversi ospiti ha contribuito a fare del convegno un momento di formazione, ma anche di confronto e di scambio tra realtà territoriali e comunitarie diverse.
I lavori sono stati introdotti dall’Arcivescovo di Messina Lipari S. Lucia del Mela, Mons. Giovanni Accolla, quale delegato della CESI per la pastorale della carità, il quale ha ribadito l’impegno della Caritas a vivere in un terreno di comunità fertile e credibile, dove farsi poveri rappresenta l’unico modo per capire i poveri e, di conseguenza, per andare incontro alle loro esigenze. Successivamente, l’incaricato regionale Domenico Leggio ha preso la parola per salutare i partecipanti convenuti da quasi tutte le diciotto diocesi siciliane, sottolineando l’opportunità del servizio come strumento di attivazione di reti tra persone e tra associazioni.
L’accoglienza dimostrata dalla diocesi ospitante di Nicosia si è concretizzata non solo sul piano logistico e più strettamente operativo, ma anche nell’interesse a portare in assemblea alcune voci protagoniste del territorio, intente a raccontare spaccati della realtà diocesana connessi al tema generale dell’intero congresso; il primo intervento è stato quello di Don Michele Pitronaci, utile per venire a conoscenza della storia del luogo in cui ci trovavamo: la Cittadella dell’Oasi.
Dopo l’introduzione, siamo entrati nel vivo dell’argomento: profezia ed advocacy, due tracce di riflessione emerse già nel convegno Caritas del 2023, adesso riprese come filo conduttore di questo nuovo incontro regionale. A Don Antonino La Manna, Vicario Episcopale per la Cultura di Catania, è stata affidata una riflessione sul primo tema, ricca di numerosi spunti biblici e compilativa per un approfondimento sulla figura del profeta, sul movimento educativo di Dio nella profezia e sullo “sguardo allenato”, cioè uno sguardo che si ispira a quello di Dio.
Altre testimonianze sono state quelle di Sandro Mauro, direttore diocesano dell’Ufficio per i Problemi sociali e il lavoro, e di Marzia Carrubba, già animatrice di comunità del Progetto Policoro; le loro parole hanno tirato in ballo soprattutto due aspetti della loro vita di coppia e di laici impegnati: il protagonismo giovanile e la cura del creato. Venerdì pomeriggio c’è stata la possibilità di ascoltare nuove storie di vita accomunate dal bisogno di chiedere aiuto, al fine di trovare la propria identità e la voce per raccontarlo; a questa fase di testimonianza sono seguiti dei momenti di confronto in piccoli gruppi per riflettere sulle singole realtà territoriali, sulla traduzione dell’advocacy in gesti reali e di accompagnamento.
Fondamentale anche la presenza del vescovo di Nicosia, Mons. Giuseppe Schillaci, che ha espresso la sua vicinanza a tutta la Caritas di Sicilia durante la celebrazione presieduta nella Chiesa della Santa Famiglia di Nazareth.
L’ultima giornata di convegno ha avuto inizio con Fra Piergiovanni Sanfilippo Ofm, cappuccino del convento di Troina; il suo racconto di spiritualità e azione, rappresentato dall’opera di accoglienza svolta all’interno del convento, ha ben catalizzato l’attenzione su ciò di cui si era discusso fino a quel momento aggiungendo, contemporaneamente, uno sguardo e un’esperienza importanti.
Le conclusioni con l’attività del Word Cafè e le relazioni finali dell’incaricato e dell’équipe di formazione sono servite per tracciare delle prospettive di continuità su un lavoro che Caritas Sicilia svolge e continuerà a svolgere nelle singole realtà del territorio.