Avvento di fraternità 2020

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la Caritas diocesana desidera proporre iniziative perché anche il prossimo Avvento sia vissuto come opportunità per coltivare la bellezza della fraternità in vista del Natale.

Lo scorso anno, la proposta per l’Avvento di fraternità ha voluto promuovere e sostenere l’iniziativa nata nell’ambito della Caritas della Parrocchia “S. Giovanni Paolo II” in Barcellona P.G., a favore di un Laboratorio sartoriale per l’inclusione sociale. Grazie alla somma raccolta, pari a € 1.395,00, e con quanto è stato necessario aggiungervi dai fondi dell’8xmille a disposizione della Caritas diocesana, non solo è stato possibile la promozione del Laboratorio sartoriale, ma anche la realizzazione di una quantità di mascherine tale da soddisfare le richieste pervenute da parte di numerosi enti del nostro territorio (ospedali, casa circondariale di Gazzi e di Barcellona P.G., caserme, parrocchie, seminario, ecc.).

In piena sintonia con la proposta pastorale del nostro Arcivescovo e con il sussidio realizzato dalla collaborazione tra tutti gli uffici pastorali, fedele alla sua prevalente funzione pedagogica, la proposta della Caritas per questo Avvento di fraternità offrirà ad ogni comunità la possibilità di essere protagonista essa stessa nel realizzare un progetto di accoglienza. Si tratta del progetto APRI, ideato da Caritas Italiana e già sperimentato da molte Caritas diocesane, compresa dalla nostra, nella nostra Arcidiocesi. Il testo del progetto lo troverete in allegato, oltre che nel sussidio pastorale offerto all’intera comunità diocesana, in cui sono raccolte le proposte di ogni ufficio pastorale.

«Una delle caratteristiche della nostra civiltà è l’anonimato e, forse, anche la diffidenza e la paura di chi è forestiero. Abitiamo nello stesso palazzo e non ci conosciamo. E c’è molta solitudine. In questo contesto l’ospitalità acquista ancora tutto il suo valore e la sua urgenza, anche se è vero che deve esprimersi in forme nuove, diverse da quella del tempo di Abramo o di Gesù. Deve dare, per esempio, un’anima e un po’ di cuore alle strutture sociali; deve creare famiglie aperte all’accoglienza dell’anziano e del malato; deve creare luoghi di accoglienza per l’immigrato e il forestiero; deve creare esempi di comunità cristiane, pluraliste e accoglienti»

(Bruno Maggioni, La sacralità dell’accoglienza nella Bibbia)

Anche nell’Avvento di quest’anno, caratterizzato da un clima ecclesiale e sociale particolare, ci domandiamo non tanto: «Chi noi attendiamo?», ma: «Chi attende di essere accolto da noi?

Buon cammino!

Messina 22 novembre 2020, Solennità di Cristo Re

Il direttore, padre Nino Basile

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