L’Arcidiocesi di Messina-Lipari-S. Lucia del Mela, attraverso la Caritas Diocesana, sin dall’inizio del conflitto in Ucraina ha ricevuto numerose disponibilità all’accoglienza dei profughi da parte di famiglie, parrocchie e realtà ecclesiali sparse su tutto il territorio diocesano. Un primo bilancio racconta di una città e di una provincia che hanno saputo rispondere generosamente all’appello lanciato da Papa Francesco e ripreso dal nostro arcivescovo S.E. mons. Giovanni Accolla, che invitavano a mobilitarsi nella solidarietà verso chi fugge dagli scenari di guerra attraverso una partecipazione sinodale del territorio.
Ad oggi sono giunte le disponibilità di famiglie, persone singole, parrocchie, istituti religiosi, cooperative e associazioni che desiderano aprire le porte ad interi nuclei familiari, uomini, donne, anziani e bambini. La reale situazione è che la richiesta d’accoglienza da parte di cittadini ucraini giunti sul nostro territorio è esigua rispetto alle disponibilità, la maggior parte degli arrivi si configurano come “ricongiungimenti” presso amici parenti o conoscenti. La prospettiva di molti cittadini ucraini inoltre è quella del ritorno in patria, nessuno aveva prima dello scoppio del conflitto un progetto migratorio e solo pochi lo stanno maturando, senza certezze, in questi mesi di permanenza sul nostro territorio.
In questi mesi abbiamo cercato di rispondere alle necessità di coordinamento che questa situazione ha richiesto e richiede, condividendo le disponibilità raccolte con le istituzioni che a vario titolo sono responsabili del processo di accoglienza, partecipando anche al tavolo tecnico che la Prefettura di Messina ha predisposto per affrontare tale situazione.
Riteniamo doveroso precisare che, come da indicazioni di Caritas Italiana, al momento stiamo prediligendo le disponibilità date da comunità e realtà con esperienze pregresse di accoglienza.
Inoltre come Arcidiocesi, in spirito di trasparenza e giustizia, vogliamo dare opportuno riscontro all’intera comunità ecclesiale e civile delle numerose e generose offerte da parte di tante persone e realtà di tutto il territorio della nostra Diocesi: finora è stata raccolta la somma di € 70.000 di cui € 50.000 già inviati a Caritas Italiana per le azioni poste in essere dall’organismo della CEI che sta operando nei luoghi di guerra e nelle nazioni confinanti (campi profughi).
La restante parte della somma è messa a disposizione di questa Caritas diocesana per sostenere nel nostro territorio le accoglienze in atto, nessuna esclusa, con particolare attenzione a quelle coordinate da questo ufficio diocesano.
A tutti coloro che hanno espresso il desiderio di accogliere e di donare va il nostro grazie ed il nostro impegno.